Qual è l'origine del virus Covid. Quali sono le responsabilità della Cina nella sua diffusione pandemica. Esposizione naturale ad un animale infetto o incidente da laboratorio. Per gli 007 americani sono plausibili entrambe le due ipotesi. Peraltro punto d'arrivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche a conclusione dell'indagine commissionata dal Presidente americano Joe Biden a maggio scorso, alle agenzie americane di intelligence. Da queste non arriva una risposta che accusi chiaramente la Cina. In estrema sintesi, per le intelligenze statunitense sono plausibili le tesi più accreditate, cioè quella di una fuga accidentale di Sars-Cov-2 dal laboratorio di Wuhan, messo in piedi da una collaborazione britannico-cinese all'indomani della pandemia di Sars in Asia, e la possibile mutazione naturale e trasmigrazione del ceppo da animale a uomo. Nel rapporto, arrivato sulla scrivania dello Studio Ovale nelle ultime ore, una certezza: Tutti escludono la creazione intenzionale del virus come arma. Solo una delle strutture investigative, attivate da Biden per scongiurare, tra l'altro, una crescente ondata di odio razziale contro gli asiatici cinesi in America, sposa con più convinzione la tesi della fuga da laboratorio, mentre altre quattro manifestano forti dubbi circa questa ricostruzione. Ma le conclusioni non soddisfano le autorità cinesi, bersaglio della passata amministrazione per bocca del presidente Trump, di essere responsabili della pandemia. La sede consolare cinese in America ha emesso una nota formale in cui respinge le conclusioni, bollando l'indagine americana priva di fondamenta scientifiche. "Conclusioni", affermano diplomatici cinesi in America, "in cui si alimenta la tesi della mancata trasparenza delle autorità di Pechino nella comunicazione all'agenzia internazionali, sulla scoperta di un nuovo ceppo sconosciuto di Sars. Nel rapporto gli Stati Uniti sembrano decisi a percorrere la strada sbagliata della manipolazione politica della pandemia", dice la Cina, "senza voler davvero rintracciare le origini del Covid-19. Gli Stati Uniti dovrebbero rendere pubblici e indagare i loro primi casi", dice ancora Pechino, "se vogliono davvero essere trasparenti". Un dibattito che impegna gli schieramenti da quasi 2 anni, con la scienza, ricercatori e scienziati spesso nell'imbarazzo d'esser tirati dall'una all'altra parte.