È un viaggio difficile e del tutto inedito quello che Papa Francesco inizia venerdì in Iraq, primo Papa a mettere piede nel Paese. Ma nell'imminenza della partenza ancora un attacco con razzi e vittime contro una base americana nell'Iraq occidentale. Anche l'ambasciata americana della capitale è stata attaccata pochi giorni fa e poco dopo l'annuncio del viaggio nella piazza centrale di Baghdad ci furono due kamikaze che si fece esplodere come non accadeva da moltissimo tempo. Dozzine le vittime, moltissimi feriti, ma a chi continua sconsigliare il viaggio Papa Francesco ha risposto durante l'udienza generale: Il popolo iracheno ci aspetta. Aspettava San Giovanni Paolo II, al quale è stato vietato di andare. Non si può deludere un popolo per la seconda volta. Preghiamo perché questo viaggio si possa fare bene. Baghdad e Mosul, che fu la capitale dell'Isis, Nassiriya, Erbil. Tante le tappe del Papa, che incontrerà anche il grande ayatollah al Sistani ed è la prima volta che accade con una delle massime autorità sciite. Finora i rapporti erano soprattutto con i musulmani sunniti. Un passo in avanti nel tentativo di dialogo con le religioni, grande è l'attesa nel paese da parte dei cristiani e non solo.