In piazza San Pietro, ci sono i rappresentanti della manifestazione nazionale "Scegliamo la vita" che il giorno prima ha portato molte migliaia di persone a sfilare per Roma. Il Papa si rivolge a loro al termine della preghiera del Regina Coeli, parlando dell'importanza del rispetto, dell'obiezione di coscienza. Vi ringrazio per il vostro impegno a favore della vita e in difesa della obiezione di coscienza, di cui l'esercizio, si tenta spesso di limitare. L'uomo non può decidere se dare o togliere la vita, dice Francesco, perché la vita non è a disposizione dell'uomo. Ma in questi anni, questo dato fondamentale si è perso come coscienza collettiva. Purtroppo, negli ultimi anni, c'è stato un mutamento della mentalità comune, e oggi, siamo sempre più portati a pensare che, la vita sia un bene a nostra totale disposizione; che possiamo scegliere di manipolare, far nascere o morire a nostro piacimento. Come l'esito esclusivo di una scelta individuale. Ricordiamo che la vita è un dono di Dio. Essa è sempre sacra, inviolabile e non possiamo far tacere la voce della coscienza. E proprio sullo aborto si alza il livello dello scontro negli Stati Uniti, in vista delle possibili decisioni della Corte Suprema. L'arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, ha inviato una lettera durissima alla speaker della Camera, Nancy Pelosi. O rinnega pubblicamente le supposizioni pro-aborto, oppure non si può definire Cattolica e non può ricevere la Comunione le ha scritto. Posizione radicale che non è condivisa da tutto l'episcopato statunitense, e probabilmente, nemmeno da Papa Francesco, che più volte, ha detto come la Comunione non deve essere considerata un premio per i buoni.