A quattro anni dall'incendio che distrusse parte del tetto Notre Dame de Paris è quasi tornata al suo splendore originario. Per constatare l'andamento del cantiere il presidente francese Macron è salito sulle impalcature fino a cento metri di altezza. Che avventura ha esclamato congratulandosi con il direttore dei lavori per aver mantenuto le tempistiche previste. La cerimonia di riapertura, è sicuro, si terrà l'8 dicembre 2024. Un grande evento a cui è stato invitato Papa Francesco ha annunciato Macron. Ma la presenza del pontefice non è ancora confermata, mancano pochi elementi alla chiusura dei lavori. La celebre Flash la guglia andata persa nell'incendio è stata ricostruita esattamente come l'originale ed è già visibile sulla silhouette della cattedrale, ma solo a gennaio sarà terminata dopo essere stata coperta con 400 tonnellate di piombo, così come il progetto originale, appunto, una decisione che ha creato polemica tra le associazioni ambientaliste che denunciano la tossicità del materiale, ma il monumento deve tornare come era, ha detto Macron, con due sole eccezioni la giunta sulla Flash dell'incisione del nome del Generale Georgelin, supervisore della ricostruzione, venuto a mancare quest'estate e la realizzazione di sei vetrate contemporanee per lasciare un segno del XXI secolo. Gli artisti incaricati verranno selezionati tramite un concorso, ha annunciato il presidente, facendo seguito la richiesta dell'Arcivescovo di Parigi che aveva chiesto allo stato una serie di nuove vetrate per le cappelle laterali sud della navata. Le vetrate sostituite verranno ospitate in un nuovo museo dedicato all'Opera di restauro di Notre Dame insieme ad altri elementi danneggiati. Un'altra eredità dell'incendio del 15 aprile 2019.