Partygate, Johnson: non sapevo e non mi dimetto

18 gen 2022
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Nessuno me lo aveva detto. Uscito dall' isolamento dovuto a un contagio da Covid in famiglia, il premier Boris Johnson prova a sostenere ancora una volta, dopo le scuse alla Camera dei Comuni, che non aveva capito che all'appuntamento con lo staff, almeno 40 persone ma forse di più, negli spazi all'aperto di Downing Street, con tanto di tavole imbandite di vino e formaggi, fosse una festa che violava le regole anti Covid in vigore quel giorno: il 15 maggio del 2020. Qualcuno insomma avrebbe dovuto spiegarglielo. Si rende conto di quanto suona ridicolo primo ministro? Gli chiede Kay Burley di Sky News in una delle interviste più imbarazzanti ed umilianti che si possano immaginare. Johnson appare stretto in un angolo; con il suo ex braccio destro Dominic Cummings, da quanto screditato dalle sue stesse azioni, è pronto a giurare sulla Bibbia che, l'inquilino di Downing Street era al corrente e come, non solo di quella festa in pieno lockdown, ma di tutte quelle che ne sono seguite. E a leggere i quotidiani britannici, quella di infrangere le regole nei palazzi governativi, sembra un po' una abitudine consolidata e fatta anche di sotterfugi. Come nel caso della valigia, riempita di alcolici comprati nel supermercato di Westminster più vicino, per le due feste di addio che si sono tenute a poche ore di distanza dal funerale del Principe Filippo, mentre il Paese, non solo era soggetto a restrizioni, ma anche in lutto. Johnson, anche per quegli episodi, si è scusato anche con la scritta Regina; ma a dare le dimissioni non ci pensa proprio. Intanto, si accettano scommesse su chi sarà il suo successore e sono partite le prime lettere di parlamentari conservatori all'apposita commissione per chiedere un voto di fiducia che potrebbe decretare la fine di Boris Johnson alla guida del Paese. Ne servono almeno 54: la tensione cresce anche tra chi aspira magari a raccogliere il testimone e teme di passare per un brutto moderno. Il Cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak, per quanto educatamente e con il sorriso sulle labbra ha interrotto un'intervista solo pochi istanti dopo aver detto aspettiamo i risultati dell'indagine amministrativa in corso.

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