Prendendo ad ispirazione il sentiero tracciato dall'Unione Europea, anche il Canada ha deciso di mettere al bando dal 2021 la plastica monouso. Ad annunciarlo, parlando di fronte ad un lago in una riserva naturale, il Premier Justin Trudeau, che ha spiegato come per stilare la lista degli oggetti che tra due anni non saranno più ammessi in tutto il Paese da costa a costa, ha guardato al modello del Vecchio Continente che ha fatto da apripista con la direttiva approvata lo scorso aprile dal Parlamento europeo, che sempre dal 2021 impone per tutti gli Stati dell'Unione il divieto di utilizzo, fra le altre cose, di piatti, bicchieri di plastica, cannucce, bastoncini dei cotton-fioc o per girare i cocktail. Un elenco che continua e che promette una rivoluzione che, ha spiegato ieri il Premier canadese, potrebbe arrivare già troppo tardi. Se non agiamo subito – ha chiarito Trudeau – i nostri figli continueranno a crescere in un mondo sempre più inquinato, dove a soffrire sono anzitutto i nostri oceani in cui attualmente galleggiano 50 milioni di tonnellate di plastica portati principalmente da dieci grandi fiumi che attraversano perlopiù Paesi in via di sviluppo. Ecco perché i Paesi più avanzati devono essere da esempio con misure drastiche come il bando, incentivando poi anche il riciclaggio. Il Canada, ad esempio, ricicla solo il 10% della plastica utilizzata. In pratica – ha concluso Trudeau – è come se ogni anno buttassimo nel cestino 8 miliardi di dollari.