Premier UK chiede a social di fare di più contro terrorismo

27 mar 2017
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La radicalizzazione, l’ispirazione, l’organizzazione, l’ultima comunicazione. Se non tutti, molti passaggi chiave del percorso che ha portato all’attacco a Westminster sono stati vissuti da Khalid Massud online. Così, mentre le indagini vanno avanti senza per ora svolte decisive, è proprio sui social media, da YouTube a Whatsapp, che si concentra il dibattito politico. Crediamo possano fare di più per combattere il terrorismo. Chiediamo il loro aiuto, ma sta alle compagnie dirci come fare, scandisce il portavoce di Theresa May nelle ore che seguono l’attacco del Ministro degli interni contro Whatsapp ovvero Facebook, colpevole di non permettere agli inquirenti il libero accesso alle chat di Massud, soprattutto a quei messaggi inviati pochi minuti prima di lanciare la macchina contro i pedoni. Sapere con chi stesse comunicando potrebbe essere un passaggio decisivo per le indagini, ma gli esperti dell’Adam Smith Institute avvertono che è matematicamente impossibile creare una back door unicamente per i buoni. Potrebbe essere utilizzata da qualsiasi hacker o cyber criminale. Sicurezza contro privacy, la scelta del XXI secolo. Non solo, però, perché esiste anche la propaganda, come quella che ha invaso YouTube poco dopo l’attentato, con video integralisti caricati per inneggiare ai fatti di Londra senza essere bloccati dal sito controllato da Google. “Disgustoso” le parole del Ministro degli esteri, Boris Johnson. Poi ci sono i social network. Ed è sul più diffuso, Facebook, che si trova la fotografia nella zona grigia delle indagini. Questa foto, la foto di Teegan, figlia diciottenne di Khalid. Bella e sorridente in abito da sera scollato e con spacco ad una festa per studenti. Lei al padre aveva detto no. No all’Islam, no al burqa. A differenza della sorella maggiore Andi, entrambe figlie di primo letto, non aveva seguito il genitore su una strada che non sentiva sua. La sua ribellione racconta di rapporti familiari difficili, scelte non condivise, probabilmente improvvise, certamente radicali.

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