Sicurezza, sicurezza ed ancora sicurezza. Se non si è capito è questa la parola d'ordine scelta dal governo polacco per la sua presidenza di turno dell'Unione Europea. Varsavia guiderà l'UE fino a luglio e la sua attenzione, preoccupazione per il rafforzamento della Difesa Europea sarà al centro delle sue politiche. La Polonia già investe più del quattro percento del proprio PIL nella difesa sappiamo invece quanto sia al momento difficile per l'Italia anche solo ipotizzare di arrivare al due percento che è l'obiettivo minimo chiesto ai partner della NATO. Il premier polacco invece pensa di aumentare la quota di investimenti, da una parte rendendo felice il prossimo presidente americano Trump che chiederà ai partner dell'Alleanza Atlantica di spendere ben più del due percento, dall'altra facendo della Polonia una delle principali potenze militari del continente; del resto l'idea di un rafforzamento dell'Europa da un punto di vista militare strategico è una delle priorità dell'UE che per essere competitiva con le altre grandi potenze punta a diventare più forte ed autonoma nelle proprie capacità difensive. Sicurezza per il premier polacco Tusk vuol dire anche sicurezza energetica, totale indipendenza da Mosca e Sicurezza Informatica. La sua presidenza coincide con un periodo di particolare debolezza dei governi di Francia e Germania per questo Varsavia ha la possibilità di diventare in questi sei mesi il vero fulcro della politica europea. D'altra parte proprio Francia e Germania restano attive anche in politica estera, i loro ministri degli esteri sono a Damasco in visita al nuovo governo siriano in rappresentanza dell'Unione Europea, per provare a capire se il nuovo corso della apparentemente islamista moderato Al Jolani sia aperto ad un dialogo e ha una collaborazione con l'Europa.