Non abbiamo paura, faremo di tutto per rivendicare i nostri diritti. Lo aveva promesso il Comitato della Settimana del Pride di Istanbul, dopo che nei giorni scorsi le autorità turche avevano vietato qualsiasi tipo di parata lungo le vie cittadine. Erano stati avvisati, non hanno rinunciato a sfilare. Le conseguenze sono state cariche violente da parte della Polizia in tenuta antisommossa e decine di arresti, tra cui un fotografo dell'agenzia France Press. La Polizia ha impedito ai manifestanti l'accesso a Piazza Taksim, nella parte europea di Istanbul, e ha bloccato i principali snodi del centro città, rendendo difficile ogni tentativo di assembramento. La Pride Week è vietata in Turchia da 7 anni. L'ultima sfilata autorizzata si era svolta nel 2014 ed era passata alla storia come la più grande parata LGBT del Mondo musulmano, nonostante nel Paese l'omosessualità non costituisca reato e nonostante l'ordine degli avvocati di Istanbul abbia dichiarato che le manifestazioni pacifiche non possono essere vietate, negli ultimi anni il regime del Presidente Erdogan, ha sempre più eroso i diritti del movimento. Nel resto del Mondo le parate si sono svolte senza incidenti. A San Francisco, dove In alcuni quartieri la comunità LGBT raggiunge il 18% della popolazione, è andata in scena la 49a parata annuale dell'orgoglio omosessuale e transgender. Colori e balli hanno invaso il Brasile e le strade di Città del Messico, mentre al pride di Varsavia, in Polonia, ha sfilato anche la comunità LGBT Ucraina. tutti uniti per rivendicare un diritto fondamentale: la libertà di essere se stessi e di amare.