Il sospetto dei magistrati belgi è che su quei conti correnti siano transitati i soldi frutto della corruzione del Qatar e del Marocco. È per questa ragione che danno esecuzione a un ordine di investigazione europeo, arrivato tramite Eurojust. Il GIP di Bergamo ha sequestrato i conti correnti intestati ad Antonio Panzeri e alla figlia 38enne Silvia, bloccando così, rispettivamente 40 mila e 200 mila euro. Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice, si estende anche ad altri quattro conti correnti. Uno riferibile a Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri e compagno dell'ex vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, e tre intestati a Luca Visentini, ex segretario generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati. Stando a indiscrezioni, su questi conti correnti sarebbe stato trovato poco danaro. Le indagini intanto proseguono e continuano a ruotare intorno alla ONG Fight Impunity che Panzeri, secondo l'accusa, con l'apporto di Giorgi usava come paravento per corrompere esponenti del Parlamento Europeo con soldi provenienti da Qatar e Marocco, che in questo modo, tentavano di piegare la politica europea ai loro interessi. I fari della magistratura belga sono accesi e presto potrebbero arrivare novità. Intanto prosegue anche l'iter giudiziario per chi è già stato coinvolto dalle indagini. Nelle scorse ore la difesa di Maria Dolores Colleoni, moglie di Panzeri, ai domiciliari con la figlia nella casa di Calusco d'Adda, in provincia di Bergamo, ha depositato ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia sul via libera alla consegna al Belgio della 67enne. La motivazione presentata dai difensori ruota intorno al sovraffollamento e alla carenza di personale delle carceri belghe. Elementi che nel caso della figlia Silvia Panzeri, avevano portato al rinvio della decisione a gennaio per approfondimenti. Resta in carcere in Belgio, invece, Eva Kaili. È triste, vive una catastrofe, ha fatto sapere il suo avvocato.























