É drammatico il rapporto sulla situazione dei rifugiati in Italia e nel mondo dedicato al diritto d'asilo presentato della fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Il numero di rifugiati nel pianeta è salito a una cifra record senza precedenti e raddoppiato in soli 10 anni. Sono ben 103 milioni, segnala il rapporto. In Italia, a fine giugno, nel pieno della crisi umanitaria in Ucraina, c'erano 296 mila rifugiati, mentre in Francia erano 613 mila e in Germania addirittura 2 milioni e 235 mila. Nel rapporto c'è anche un'accusa: nonostante l'imponenza del fenomeno a livello mondiale, l'Europa difende ancora i propri confini e fa delle scelte tra rifugiati di Serie A e di Serie B. Nel 2022, l'Unione Europea ha dimostrato di poter accogliere oltre 4 milioni e 400 mila profughi ucraini che hanno ottenuto protezione temporanea, senza perdere nulla in sicurezza e benessere. Ma, nello stesso anno, l'Europa ha fatto di tutto per tenere fuori dei propri confini poche decine di migliaia di persone bisognose di protezione da altre rotte e da altri paesi. Provocatoriamente, ci viene da chiedere, si legge nel dossier, se per avere accesso ai diritti, bisogna essere biondi, o cristiani, o venire dal continente europeo. Il presidente della CEI, il Cardinale Matteo Zuppi, lancia un appello. I dati sono impressionanti e non possono non scandalizzarci. Come ci devono scandalizzare i mille e 800 morti nel Mediterraneo. Mille e 295 solo nella rotta tra Italia e Malta. Il diritto d'asilo va garantito a tutti, ha continuato, e i dati ci aiutano a vedere i problemi come sono e non come li percepiamo. Questo rapporto aiuta la politica a compiere scelte, a trarre indicazioni.























