È stato prelevato da alcuni agenti della sicurezza in borghese da un ristorante di Yekaterinburg con il volto coperto da un maglione è stato poi caricato su un minivan e portato in tribunale a Mosca. Evan Gershkovich corrispondente del quotidiano Wall Street Journal in Russia è stato arrestato con un'accusa che, se confermata, potrebbe portare ad una condanna fino a 20 anni di carcere, spionaggio. In aula si è dichiarato non colpevole, per il Cremlino però è stato colto in flagrante. Raccoglieva informazioni coperte dal segreto di Stato sull'attività di una dell'impresa nel complesso industriale militare russo, dicono i servizi segreti di Mosca. Secondo quanto deciso dal tribunale, che ha registrato il caso come Top Secret, il giornalista resterà in carcere almeno fino al 29 maggio. Non è stato discusso nessuno scambio di prigionieri con gli Stati Uniti, sottolinea Mosca, che alla Casa Bianca chiede di non compiere rappresaglie. Una vicenda che non potrà che aumentare le tensioni internazionali mentre Mosca porta avanti la sua guerra anche spegnendo le voci di dissidenti e contrari al conflitto. A Minsk, in Bielorussia, è stato arrestato Alexei Moskalyo, fuggito dopo la condanna a due anni l'accusa di aver screditato la Russia sui social media a causa di un disegno realizzato dalla figlia tredicenne sulla pace. E ad un anno dal massacro di Bucha quando l'orrore della guerra ha mostrato il suo aspetto più crudo con il massacro dei civili e le centinaia di cadaveri ritrovati nelle fosse comuni, Kiev avverte: la prossima Presidenza del Consiglio di sicurezza ONU affidato alla Russia dal primo aprile è un brutto scherzo, il suo Presidente è un criminale di guerra ricercato dalla Corte Penale Internazionale per rapimento di Minori. Putin intanto tra un mese dovrebbe essere in Turchia, Paese dove non rischia l'arresto perché non riconosce la Corte Internazionale Penale. Mentre la Cina sta valutando attentamente, ha fatto sapere il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, l'invito a recarsi a Kiev.