Avrebbero preso soldi da uno stato del Golfo Persico per orientare a suo favore le politiche e l'atteggiamento del Parlamento Europeo. Questa l'ipotesi delle autorità belghe che hanno interrogato anche la Vicepresidente del parlamento, la greca Eva Kaili, e fermato almeno quattro persone tutte italiane. Tra queste l'ex parlamentare socialista Antonio Panzieri, il Segretario della confederazione sindacale internazionale Luca Visentini e Francesco Giorgi compagno di Eva Kaili e collaboratore di Panzeri. La notizia l'hanno data i due quotidiani belgi Le Soir e Knack che anno entrambi identificato nel Qatar lo stato che avrebbe corrotto i funzionari in una misura che travalica, dicono, la normale attività di lobbying. Non si esclude che il tutto sia collegato proprio alle polemiche segue all'assegnazione dei Mondiali di calcio a Doha. "In tutto sono state fatte 14 perquisizioni, in case ed uffici a Bruxelles e nei suoi dintorni. Controllate associazioni e Ong, attive qui in città, e case di assistenti parlamentari. In una di queste perquisizioni sono stati ritrovati 500 mila euro in contanti." I giornali belgi scrivono che la somma è stata rinvenuta in possesso dell'ex parlamentare Panzeri, ora membro di Articolo 1 e capo della Ong Fight Impunity, una no profit che promuove la lotta contro l'impunità per gravi violazioni dei diritti umani. L'indagine andava avanti da almeno 5 mesi e secondo la stampa locale potrebbe allargarsi. Nelle prossime ore i sospettati dovranno apparire davanti a un giudice che dovrà decidere se disporne l'arresto. Intanto i parlamentari del gruppo socialista si dicono sconvolti dalle notizie che stanno emergendo e definiscono gravissime le accuse. Tutti gli altri gruppi chiedono che sia fatta chiarezza. Il Parlamento Europeo aveva recentemente espresso una posizione molto dura in una risoluzione che riguardava l'assegnazione dei mondiali al Qatar.