Era una di quelle traversate che sono in aumento secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Partenza Tunisia, direzione Italia. Arrivavano proprio da lì, da Sfax, i migranti che viaggiavano su un barcone nello spazio di mare tra Malta e la Tunisia. È notte fonda, la luce è poca e il peschereccio naviga nel buio con a bordo una settantina di persone. Nelle vicinanze c’è, però, anche una nave della Marina Militare tunisina. Il buio non aiuta. La nave si avvicina troppo – senza, forse, vederla – all’imbarcazione non identificata. A 54 chilometri da Kerkennah lo scontro e da lì a poco l’affondamento dell’imbarcazione con i migranti. Il peschereccio salpato da Sfax all’imbrunire si trovava già in acque della zona di ricerca e soccorso di Malta. Doveva arrivare sulle coste italiane, nell’agrigentino, una delle zone che ormai quasi quotidianamente vede sbarcare decine di migranti, la maggior parte dei quali riesce a dileguarsi a terra per poi partire e raggiungere altre destinazioni del nostro Paese. Ma questa volta non ce l’hanno fatta. Dopo la collisione, il peschereccio è affondato. Per fortuna i soccorsi sono stati veloci. L’equipaggio della nave militare attraverso Malta ha chiesto subito aiuto anche all’Italia, che ha immediatamente inviato due motovedette della Guardia costiera provenienti da Lampedusa, una nave della Marina Militare e una motovedetta della Guardia di finanza. Molti dei migranti, a quanto sembra tutti tunisini, si sono gettati in acqua poco prima dell’impatto e sono stati salvati. Per altri non è stato così.