Sequestro in Mali, rapita famiglia italiana di 3 persone

20 mag 2022
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Una famiglia italiana di Testimoni di Geova, una coppia con un bambino, è stata rapita in Mali; la famiglia Kulibaly Langone, doppia nazionalità, e da tempo residente nel Paese africano dove stava costruendo una chiesa è stata prelevata da uomini armati a bordo di una Toyota, insieme i rapiti c'era una persona del Togo pure sequestrata. Il fatto è avvenuto a est della capitale Bamako a Sincina, città del Mali meridionale nel distretto di Koutiala, le Autorità locali hanno attivato i contatti diplomatici e la Farnesina fa sapere che il ministro Di Maio sta seguendo in prima persona e l'evolversi della vicenda. Non abbiamo traccia, precisa la congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, di nostri fedeli in missione in quei luoghi, potrebbe trattarsi di volontari. Il Mali, teatro anche di due colpi di Stato nel 2020 e nel 2021, è dal 2012 oggetto di attacchi da parte di gruppi jihadisti legati ad Al Qaeda oltre che di violenze da parte di milizie autoproclamate di autodifesa; nonostante il dispiegamento delle Nazioni Unite gli attacchi hanno causato migliaia di morti tra militari e civili oltre che centinaia di migliaia di sfollati, il sequestro delle scorse ore è solo l'ultimo di una serie di rapimenti che ha coinvolto nostri connazionali nella regione del Sahel, come il trentunenne padovano Luca Tacchetto, il sacerdote di Cremona Pierluigi Maccalli e il cicloturista campano Nicola Chiacchio che hanno trascorso lunghi mesi prigionieri di gruppi jihadisti.

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