Sì a risoluzione Onu su Afghanistan, Russia e Cina astenute

31 ago 2021
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Il rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle donne, e la garanzia che chiunque voglia lasciare l'Afghanistan possa farlo in ogni momento, sono le due richieste sancite nella risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, nella quale si chiede esplicitamente ai talebani di aderire agli impegni presi. Mancano due cose, però: non c'è la safe area che aveva chiesto il Presidente francese Macron, e cioè una zona protetta per le operazioni umanitarie a Kabul. E non c'è l'unanimità nel sì alla risoluzione, perché Russia e Cina si sono astenute: come tradizione, sul tavolo delle Nazioni Unite si sono riflesse le spaccature tra le potenze internazionali. L'Ambasciatore cinese all'ONU le ha esplicitate, accusando gli Stati Uniti e i Paesi occidentali di aver scaricato sul Consiglio di sicurezza e sui Paesi vicini all'Afghanistan la responsabilità della situazione nel Paese, lamentando il mancato accoglimento degli emendamenti presentati da Pechino e Mosca, che appunto si sono astenute. Su queste basi, tra un vertice del G7 che ha posto l'attenzione sulla questione dei profughi e un vertice del G20 ancora all'orizzonte, ad accompagnare la diplomazia è il grido dall'allarme lanciato dall'Alto Commissariato ONU per i rifugiati: sta per cominciare una tragedia ben più grande di quella vista all'aeroporto di Kabul.

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