Chiede supporto e di mettere da parte la politica per consentire di lavorare, il coordinatore dell'ONU per la Siria, El-Mostafa Benlamlih. La speranza è che già nelle prossime 24 ore possano superare il confine turco-siriano gli uomini e i mezzi delle Nazioni Unite pronti a portare aiuti a chi è stato colpito dal sisma che ha devastato il sud della Turchia e il nord della Siria. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inviato squadre di soccorritori e 3 voli speciali, carichi di medicine. Aiuti sono arrivati anche dai paesi amici ma non bastano. Intanto al lavoro al momento ci sono le ONG che operano sul territorio impegnate nel supporto delle persone che hanno perso tutto e che hanno bisogno di assistenza e cure mediche. Una situazione aggravata da anni di conflitto ed epidemie. Sono oltre 3.000 i feriti che si trovano al momento nelle strutture supportate da Medici Senza Frontiere. Nei governatorati di Aleppo ed Lib cibo e coperte sono state distribuite ad oltre 2.500 famiglie. Ad Aleppo è al lavoro il personale di Terre de Somme, che incaricati anche dal Ministero dell'Istruzione siriano, si sta occupando della distribuzione di aiuti in 6 scuole che sono state adibite a centri di accoglienza per le migliaia di sfollati. Oltre 1.800 le persone ospitate al momento nelle strutture scolastiche, tra loro anche chi ha bisogni speciali, mentre fuori si continua a scavare tra le macerie per cercare di salvare più vite possibili, una corsa contro il tempo per i soccorritori impegnati nelle ricerche.