Dopo il via libera del Consiglio europeo iniziano oggi per Theresa May le due settimane più lunghe, quelle nelle quali trovare i 318 voti necessari a far approvare la sua Brexit alla Camera dei comuni. "È il miglior accordo possibile ed è l'unico accordo possibile" hanno ripetuto da Bruxelles con una sola voce capi di Stato e di governo, vertici comunitari, la stessa premier britannica. Il messaggio per Westminster è chiaro: non c’è spazio e non c’è tempo per nuovi o ulteriori negoziati. Non ascoltate chi promette un accordo migliore in cambio di una bocciatura. D'altra parte un voto del genere è altamente probabile, almeno adesso. Conservatori falchi, remainers, laburisti, unionisti democratici irlandesi tutti hanno annunciato il proprio voto contrario. È una "sfida", ammettono dal governo May. Così, il piano B esiste, anche se non passa per nuove trattative con Bruxelles. Passa però per una Brexit senza accordo, quella che nessuno vuole, a cui però i 27 continuano a prepararsi. O passa, magari, per un ulteriore referendum. Un nuovo governo potrebbe convocarlo, Theresa May lo ha escluso, ma nessuno sa quale ne sarebbe il risultato.