C’è un’immagine che più di ogni altra ha turbato i francesi all’indomani della manifestazione di Parigi del primo dicembre e che ben simboleggia le fratture e le attuali fragilità della società francese: la statua della Marianna sfigurata dai casseur all’interno dell’Arco di Trionfo. Le violenze di sabato hanno rappresentato un inquietante salto di qualità e hanno messo in un angolo non solo governo e presidente, ma lo stesso movimento dei gilet gialli. Da una parte e dall’altra c’è l’intima consapevolezza di una deriva in corso, potenzialmente incontrollabile. Non è un caso, quindi, che il movimento elegga ora 10 portavoce, dicendosi disponibile a un "primo appuntamento" col governo . Il presidente Emmanuel Macron spinge affinché il premier Edouard Philippe apra al dialogo coi manifestanti. L’errore più grande che si possa fare è allargare ulteriormente una frattura tra classe dirigente e un ceto medio che si sente solo e impoverito. Sbaglia chi attribuisce colori diversi dal giallo ai manifestanti e sbaglia chi pensa che queste fratture siano solo francesi. Il volto della Marianna è il volto dell’Europa. Bruxelles è avvisata.