Spazio agli astronauti europei del futuro

24 nov 2022
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Una presentazione ad effetto, a metà tra gli Avengers e Top Gun. Eccola la nuova classe di astronauti dell'Agenzia Spaziale Europea, i magnifici 17. 5 sono gli astronauti di carriera, 2 donne e 3 uomini, una francese, uno spagnolo, un inglese, un belga e uno svizzero. Andranno ad affiancare i veterani Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano, presente alla Ministeriale ESA di Parigi con tutta la classe del 2009 per salutare i nuovi colleghi, destinati alle missioni Artemis di ritorno sulla Luna e con lo sguardo rivolto verso Marte. "Io oggi dopo 10 anni dal mio ingresso a oltre 10 dall'ingresso in ESA, non cambierei nulla del percorso che ho fatto anche quando ci sono delle difficoltà apparenti iniziali e degli ostacoli da superare è bene tener duro, perché le soddisfazioni arriveranno per tutti". E poi, per la prima volta in squadra un para astronauta, l'inglese John Mcfall selezionato per un progetto di fattibilità fortemente voluto dall'Agenzia Spaziale Europea, e lanciato per dimostrare che la Scienza e lo Spazio sono per tutti. "Possiamo ampliare l'accesso allo Spazio anche a tutta quella parte che è significativa, parte importante della popolazione umana di persone che magari sono estremamente qualificate, hanno grandi esperienze professionali, hanno lo spirito di squadra giusto potrebbero contribuire enormemente al team però c'hanno una piccola non conformità fisica, rispetto alla norma, vabbè lavoriamoci" A completare il team spaziale anche 11 riserve, candidati che pur avendo superato la selezione, al momento non sono stati scelti per l'addestramento. 2 sono italiani: Antea Comellini di Chiari in provincia di Brescia e Andrea Patassa, Umbro di Spoleto. Astronauti in pectore che continueranno a fare i propri mestieri di pilota sperimentatore e ingegnere aerospaziale in attesa di una possibile chiamata alle stelle. "Sicuramente non sarò di riserva, mi farò trovare pronto per qualsiasi opportunità l'ESA mi dovesse fornire, tornerò a fare il mio lavoro che è quello di pilota sperimentatore ma cercherò di supportare l'ESA in ogni modo possibile se una chiamata arriverà e quando arriverà, sarò pronto sicuramente". "Penso di star già facendo ciò nel mio piccolo col mio lavoro di ingegnere e cercherò di spingere sempre di più e come dice Andrea sperando di farci trovare al momento giusto nel posto giusto e preparati per cogliere l'occasione".

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