Tutti pazzi per il calcio. Per una volta, nel Bar Sport d'America, non si guardano il Basket, il Baseball, l'Hockey o il Football americano, appunto, ma proprio il calcio, Soccer come dicono qui. Da una costa all'altra degli Stati Uniti, decine di watch parties spuntano da giorni come funghi per seguire le gesta della nazionale a stelle e strisce, approdata agli ottavi dei Mondiali in Qatar con la vittoria di 1 a 0 contro l'Iran, al grido USA, USA. Dai ad un americano una bandiera e un qualche tipo di sfida, e avrai un tifoso sfegatato. Sfatiamo però anche un mito. Negli Stati Uniti, il calcio piace davvero sempre di più. Non solo come bagaglio culturale degli immigrati, ma anche per via dell'evoluzione dei gusti. Negli ultimi 20 anni, tra i ragazzi del college il Soccer è lo sport che cresce sensibilmente più di tutti. I tesserati nel paese sono oltre 4 milioni. Chi pratica, uomini e donne in egual misura, 25 milioni. Esulta, dalla Casa Bianca, il Presidente per una vittoria che ha il sapore della rivincita dopo la bruciante sconfitta dell'unico precedente di Francia '98. E soprattutto, perché alla vigilia la solidarietà statunitense, espressa alle proteste anti regime in Iran, aveva riacceso tutti i nodi dell'eterno scontro tra i due Paesi che non si parlano diplomaticamente dal 1980, ma si odiano da molti di più, a colpi di governi sostenuti sottobanco e controrivoluzioni islamiche, sanzioni economiche e droni killer donati alla Russia per l'impiego in Ucraina. Insomma, questa, appena superata, per gli Stati Uniti, non era solo una partita. La prossima sfida sabato contro l'Olanda sarà politicamente molto più leggera e calcisticamente, immensamente più difficile.