I talebani hanno ucciso uno dei leader dello Stato Islamico in Afghanistan ritenuto la mente dietro al sanguinoso attentato all'aeroporto internazionale di Kabul nel 2021. Lo hanno rivelato fonti ufficiali americane senza comunicare il nome dell'uomo. Il 26 agosto del 2021 migliaia di persone erano ammassate nei pressi di una delle entrate principali dello scalo aereo: erano membri delle Nazioni Unite, civili afghani e stranieri, dipendenti della NATO e delle delegazioni diplomatiche di decine di paesi. Tentavano una precipitosa fuga. Erano passati poco più di 10 giorni dalla sorprendente presa di Kabul da parte dei talebani in seguito al ritiro delle truppe americane e internazionali dall'Afghanistan. Nell'esplosione morirono oltre 170 civili afghani e 13 membri dell'esercito degli Stati Uniti. Il terrorista che portò a termine l'attacco era stato liberato dalle galere nazionali qualche giorno prima dagli stessi talebani eppure allora come oggi Isis Khorasan, filiale afghana dello Stato Islamico che prende il nome da una regione storica dell'Asia, era e resta nemico dei talebani al potere a Kabul. Il fatto che un leader terroristico sia stato ucciso dai talebani contro cui gli Stati Uniti hanno combattuto per decenni e non dalle forze americane, fa notare la CNN, è un indizio di quanto il ritiro dal paese abbia diminuito l'iniziativa di Washington nell'area. I vertici del Centcom, il Comando Unificato delle Forze Armate Americane, hanno fatto sapere nei mesi scorsi di temere una aumentata capacità da parte di Isis di portare a termine attacchi fuori dall'Afghanistan, paese che è servito in passato ad altri movimenti terroristici, nello specifico Al Qaida, come rampa di lancio e hanno inoltre ammesso che senza una presenza nel paese reperire intelligence è sempre più complicato.