Le ultime rassicurazioni sulle condizioni della tennista Peng Shuai, dopo che per giorni l'opinione pubblica internazionale si è interrogata sul suo destino, sono arrivate da Thomas Back: si trova nella sua casa a Pechino ha riferito il Presidente del CIO dopo una videochiamata di mezz'ora con l'ex numero uno del mondo di doppio; ma preferisce che in questo momento venga rispettata la sua privacy. Un confronto seguito alla pubblicazione, da parte dei media cinesi, di tutta una serie di immagini in cui si vede di nuovo in pubblico la campionessa cinese, di cui, lo ricordiamo, si erano perse le tracce lo scorso 2 Novembre, quando aveva denunciato con un messaggio sui suoi social network poi cancellato, le presunte violenze subite dall'ex vicepremier Zhang Gaoli, uno degli uomini più potenti del Paese. In alcune di queste, partecipa nella capitale cinese, a un torneo giovanile di tennis. In altre, la giocatrice è a cena con il suo allenatore e alcuni amici in un ristorante. Né queste immagini, né la telefonata avuta con il numero 1 del CIO, sembrano però sufficienti a offrire le giuste rassicurazioni sulle sue condizioni. Fino a che punto le immagini che Pechino ha voluto diffondere sono da considerarsi autentiche? E fino a che punto Peng Shuai si trova nelle condizioni di parlare liberamente? A che pressione è sottoposta? Domande al momento senza risposta con lo sguardo dell'opinione pubblica di mezzo mondo rivolto verso Oriente, verso il Governo Cinese, alle prese con una vicenda sempre più difficile da gestire, su cui i riflettori non sembrano destinati a spegnersi.