Terremoto Haiti, si mobilita la comunità internazionale

19 ago 2021
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Cumuli di macerie per le strade, abitazioni ed edifici distrutti, profonde spaccature nel terreno che sembrano cicatrici. Haiti è stata messa in ginocchio, prima dal terremoto di magnitudo 7.2, che sabato scorso ha colpito il sud-ovest del Paese, poi dalla tempesta tropicale Grace, che ostacola le operazioni di soccorso, creando forti rischi di alluvioni e frane. I soccorritori lavorano incessantemente da giorni, scavando con le mani tra i resti di scuole, ospedali, case e il bilancio delle vittime non può che peggiorare. Secondo gli ultimi bollettini meteorologici, le piogge torrenziali si stanno abbattendo sull'est dell'isola caraibica, con forti venti che rischiano di spostare la depressione a ovest, in direzione della capitale e delle aree messe in ginocchio dal sisma. Gli ospedali sono al collasso e manca tutto: cibo, acqua, ripari. Ma a venire in soccorso di uno dei paesi più poveri al mondo, c'è la comunità internazionale. Le Nazioni Unite hanno stanziato 8 milioni di dollari dal fondo centrale di risposta alle emergenze, per fornire beni di prima necessità oltre a un'assistenza sanitaria in grado di far fronte alle gravi calamità. Anche l'Unione Europea si è mobilitata, stanziando 3 milioni di euro per gli aiuti umanitari, così come la CEI ha destinato all'emergenze haitiana un milione di euro dai fondi dell'otto per mille, che i cittadini destino alla Chiesa Cattolica. L'Unicef sta facendo affluire nelle aree colpite aiuti salvavita, tra cui medicine, materiali igienico-sanitario e teloni, anche se le inondazioni, gli smottamenti ostacolano gli sforzi per il soccorso. A dimostrare vicinanza e solidarietà alla popolazione haitiana, c'è anche l'Italia. Su impulso della viceministra Sereni, la cooperazione italiana ha disposto un contributo di emergenza del valore di 500 mila euro, in favore della federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, impegnate attivamente nelle operazioni di soccorso alle vittime del disastro. È una corsa contro il tempo anche per quanto riguarda le scuole. Gran parte delle strutture sono distrutte o hanno subito danni parziali ma il 7 settembre i ragazzi tornano tra i banchi. Le risorse e gli aiuti economici serviranno dunque anche e soprattutto a questo, a riportare i bambini nelle aule, perché è forse il modo migliore per assicurarsi che possano riprendersi.

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