Dopo quasi 12 ore di sequestro le forze speciali americane sono riuscite ad entrare nella sinagoga di Colleyville, cittadina a circa 50 km da Dallas, in Texas, dove un uomo aveva preso in ostaggio 4 persone. Un'esplosione, poi una raffica di colpi d'arma da fuoco e la liberazione degli ostaggi. Il sequestro si è concluso senza vittime nè feriti, a confermarlo il Governatore dello Stato del Texas, Greg Abbott, su Twitter. L'uomo prima dell'incursione della polizia aveva liberato un primo ostaggio. I primi momenti dell'incursione del sequestratore nella sinagoga sono stati trasmessi in diretta su Facebook, dove la cerimonia in corso nella sinagoga era in diretta streaming. L'uomo, nel corso del sequestro, avrebbe chiesto in cambio della liberazione degli ostaggi quella di Aafia Siddiqui, la donna soprannominata "Lady Al Qaida" e arrestata dagli americani nel 2008 in Afghanistan. In un primo momento si era pensato si trattasse del fratello di Aafia Siddiqui. La notizia però è stata smentita nel corso delle ore successive dalla famiglia: non ha nulla a che fare con Aafia, hanno detto i legali della pakistana. Siddiqui è in carcere, dove sta scontando 86 anni con l'accusa di aver cercato di uccidere soldati americani e agenti dell'FBI durante l'interrogatorio dopo il suo arresto nel 2008. La donna quando venne fermata aveva con sè documenti su come produrre armi chimiche e su come trasformare l'ebola in arma. Aafia Siddiqui aveva vissuto a lungo in America, dove si era laureata in neuroscienze all'MIT di Boston. Il sequestratore ha continuato a minacciare di uccidere le persone in ostaggio se gli agenti fossero entrati nella sinagoga e se non fosse stata liberata la donna. I negoziatori dell'FBI hanno comunque mantenuto il contatto con l'uomo per tutto il tempo, fino all'incursione, intorno alle 4:30 della mattina in Italia. Il sequestro di Colleyville ha spinto la polizia a rafforzare i controlli nelle sinagoghe delle maggiori città americane, come New York e Los Angeles.