"No, lo smentiamo categoricamente." Teheran non nasconde l’irritazione a negare che Elon Musk, controverso miliardario, ora consigliere del rieletto Trump, abbia incontrato l’ambasciatore iraniano all'Onu. La notizia, diffusa New York Times, aveva fatto sobbalzare non solo i democratici ma anche gran parte dei conservatori che considerano l'Iran il perno del cosiddetto "Asse del Male". Non è vero, dunque. Ma Musk non è nuovo a sospetti di "intelligenza col nemico", basti pensare che due senatori democratici, Jack Reed e Jeanne Shaheen, hanno chiesto di aprire un'indagine sui rapporti del fondatore di SpaceX e Putin. L'uomo più ricco del mondo, che in questo periodo vede volare le quotazioni di tutte le sue imprese, non a caso dopo la vittoria di Trump, prosegue però la sua strada come sempre piuttosto spericolata. E così si è espresso sulla futura squadra di consulenti che a suo avviso dovrebbe essere selezionata sulla base di un elevato quoziente intellettivo. Ha messo bocca pure sul futuro Segretario al Tesoro, puntando su Howard Lutnick attuale amministratore delegato della Kantor Fitzgerald perchè a suo avviso garantirebbe un vero cambiamento. Non che Trump si muova con maggiore del circospezione o cautela. Ha scatenato una levata di scudi la nomina a responsabile della Salute del complottista e dichiarato novax Robert Kennedy Jr. E non è certo meno controverso governatore del del Nord Dakota, Doug Burgum, amico dei petrolieri, che guiderà anche lui un nuovo consiglio energetico, oltre a ricoprire la carica di Segretario dell’Interno. E suscita curiosità la nuova portavoce del presidente, la giovanissima Karoline Leavitt, sono furibonde le polemiche per Matt Gaetz, Segretario alla Giustizia. Gaetz è stato indagato dalla Commissione etica per accuse di abusi sessuali, anche contro minori, uso di droghe, accettazione di doni impropri, favoritismi e ostruzione della giustizia. Un quadro insomma che fa passare lo strabordante Musk come il più moderato della comitiva.