Stava partecipando ad un corteo per la libertà delle donne, a Istanbul, nella giornata del 25 novembre dedicata ai femminicidi. Così è stata fermata dalla Polizia Dalila Procopio, una studentessa che per motivi di studio aveva già vissuto in Turchia, al suo rientro in Italia aveva deciso di tornare a Istanbul a settembre. A dare l'annuncio del suo arresto un gruppo di attivisti. Secondo le autorità turche e la Polizia, la ragazza avrebbe il visto scaduto ma il padre della giovane ha assicurato che sua figlia è in regola con i documenti. Ora sta bene hanno riferito alcune attiviste che l'hanno potuta contattare e che l'hanno vista, ma resta in custodia in una stazione di Polizia del quartiere Karakoy, a Istanbul. Nelle prossime ore sarà trasferita in un centro di rimpatrio per essere probabilmente espulsa. La studentessa è stata portata in caserma nella notte di venerdì insieme a circa altre 100 ragazze che avevano deciso di manifestare sfidando il divieto imposto dalla Prefettura turca alla manifestazione, in mattinata quasi tutte le attiviste sono state rilasciate ma Dalila è stata trattenuta in caserma insieme ad una ragazza dell'Azerbaigian. La Farnesina segue il caso in contatto con l'ambasciata d'Italia ad Ankara, il consolato ad Istanbul e con la famiglia della ragazza. In occasione della giornata contro le violenze sulle donne, il centro di Istanbul era stato blindato per motivi di ordine pubblico ma questo non ha fermato i manifestanti che hanno cercato comunque di far sentire la loro voce e non sono mancati gli scontri con le forze di sicurezza e con la Polizia.