Violenti combattimenti nei cunicoli dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. La guerra si infiamma nel sotterraneo teatro delle atrocità. Lo ha comunicato il sindaco della città devastata Vadym Boicenko che chiede aiuto alla Comunità Internazionale. L'acciaieria resiste all'attacco, è il messaggio del Ministro degli Esteri ucraino Kuleba. Ai soldati feriti non è concesso lasciare lo stabilimento. L'assalto è negato da Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino ma il comando militare annuncia un cessate il fuoco di tre giorni. I civili potranno decidere dove andare. I russi stanno ripulendo le strade di Mariupol da cadaveri, rovine e ordigni inesplosi, secondo una nota pubblicata dall'intelligence ucraina. Una grande parata sarebbe in programma per il 9 maggio il giorno della vittoria russa sui nazisti. A sostenere l'evento una propaganda battente. Ai russi verranno mostrate notizie sulla gioia della gente del posto nell'incontrare gli occupanti, si scrive nella nota. Nella città dove i morti nel bombardamento del teatro il 16 di marzo sarebbero stati 600 secondo un'inchiesta dell'Associated Press e non 300 come comunicato dalle autorità. Colpiti mentre aspettavano di salire nei pullman. Dieci operai almeno sono stati uccisi ad Abdica nel Donetsk. Erano appena usciti dalla fabbrica. I russi sapevano esattamente dove stavano mirando, ha affermato il governatore Kirilenko. Esplosioni scuotono Kiev. Il sindaco di Dnipro denuncia missili russi nel centro della città. Dal Mar Nero è stata più volte colpita anche Odessa. Leopoli, città rifugio della diplomazia, è stata violata. I missili sulla centrale elettrica e le reti idriche danneggiate, comunica il sindaco Andrij Sedovy. E la tensione monta lungo i confini in vista della festa della vittoria dalla Transnistria alla Finlandia dove un elicottero russo è andato oltre la linea. Inquietanti esercitazioni bielorusse sono catalogate dalle autorità come "normali".