Andiamo però subito in diretta da chi l'ha intervistata, ma parto da Jacopo Arbarello che si trova in diretta da Borodjanka per capire quello che già vediamo di fatto alle tue spalle che è testimonianza di quello che è accaduto in questi giorni, Jacopo, buongiorno. "Sì, buongiorno Fabio, perché partiamo da quello che vediamo alle mie spalle, perché siamo a Borodjanka una delle città più colpite dall'avanzata russa e anche dalla occupazione russa, quando stavano provando a prendere Kiev che ancora ha i segni pesanti in carne viva di quello che è successo. Da una parte ci sono i palazzi, quelli che abbiamo visto nei droni devastati dai bombardamenti, probabilmente missili Grad che hanno devastato i palazzi e decine di persone sono state raccolte dalle macerie. In mezzo alla piazza c'è una statua, questa statua è di Taras Shevchenko che per chi non lo conosce è il poeta nazionale ucraino quello che ha lavorato sulla lingua ucraina, tanto da essere perseguitato dai russi, è stato 7 anni in carcere e in esilio. Ebbene i russi non sono riusciti ad abbatterla questa statua ma l'hanno presa a colpi di Kalashnikov, è violentemente sfregiata e dunque l'aggressione. Qui ci sono le V dell'esercito russo, sono disegnate ovunque in mezzo alla aggressione. E poi alle mie spalle un camion che sta distribuendo cibo alle persone che ne hanno bisogno perché qui sono tornate le infrastrutture di cibo, scusate di gas, luce e acqua però tante persone ancora non hanno la cucina e quindi c'è questa associazione di ristoranti di Kiev che ha dato finora da mangiare agli abitanti di Kiev che adesso non hanno più bisogno. Gira con questo camion, si chiama Gastro Army Kiev e cercano di aiutare, sono volontari aiutati anche dai soldi di una associazione americana. Dopodiché c'è quello che sta succedendo sul campo ovviamente Fabio.".