Cresce la tensione in Ucraina sia per i continui attacchi di droni russi su Kiev, sia per il fronte diplomatico. Era pronto a partire per gli Stati Uniti, Andrij Yermak, il consigliere presidenziale, stretto alleato di Zelensky, avrebbe dovuto tenere negoziati con il genero del presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner e l'inviato speciale Witkoff, invece l'amico fidato di Zelensky si è dimesso dopo la perquisizione nel suo appartamento. Su di lui pesa lo scandalo corruzione da 100mila euro. "Vado al fronte e sono pronto a qualsiasi rappresaglia, sono una persona onesta e perbene", ha scritto Jermak in un messaggio al New York Post, denunciando di essere stato lasciato senza sostegno. La perdita per Zelensky e per l'Ucraina è pesante, Jermak non è solo un alto funzionario, è anche amico di lunga data del presidente, inoltre era il perno della diplomazia ucraina e guidava i negoziati con Washington sul piano di pace promosso dall'amministrazione Trump. Anche sul campo la situazione per l'Ucraina si complica un nuovo attacco di droni russi su Kiev ha lasciato dietro di sé altre vittime tra i civili e distrutto e danneggiato edifici e abitazioni in diversi quartieri della capitale. Inoltre gli attacchi russi con missili e droni iniziati venerdì sera e proseguiti fino a poche ore fa, hanno lasciato oltre ucraino. Appaiono dunque sempre più in salita i negoziati di pace, mentre sul fronte internazionale, il premier ungherese Orban è volato a Mosca per discutere di forniture energetiche con Putin una mossa solitaria che irrita diverse capitali occidentali e che arriva in un momento di estrema vulnerabilità per Kiev. .























