A 30 anni dall'implosione dell'Unione Sovietica, a più di 30 anni dalla fine della Guerra Fredda, nel pieno di quello che tutti gli analisti ritengono essere il secolo cinese, è ancora e sempre braccio di ferro tra Washington e Mosca. Con i fronti che si moltiplicano. Ultimo, il Kazakistan. L'ordine di "sparare per uccidere" sui manifestanti del Presidente forse ha disinnescato un tentativo di colpo di Stato e di certo ha fermato le proteste, ma non è piaciuto all'amministrazione Biden. Russia in Kazakistan, e Russia in Ucraina. Alla vigilia dell'inizio dei negoziati sulla crisi a Ginevra nessuno scommette su grandi passi in avanti. Mosca si dice delusa per i segnali in arrivo da Stati Uniti e Unione Europea, che starebbero preparando nuove sanzioni. Il Segretario di Stato americano abbassa qualsiasi aspettativa. Così Blinken mette in guardia Mosca: in caso di aggressione andrebbe incontro a "enormi conseguenze".