Sul campo i preparativi, al tavolo la diplomazia. Sono le due facce della medaglia della difficile situazione in Ucraina. La NATO fa un passo in avanti e rafforza il contingente in Europa dell'Est. Gli Stati Uniti, stanno poi valutando il dislocamento di truppe nel Baltico, circa 5mila soldati, ma anche di più, se necessario. E il Pentagono ha messo 8.500 militari in stato di allerta, mentre il Presidente Joe Biden, ha chiamato i leader europei per un giro di consultazioni. Dall'Ucraina invece, l'affermazione del Ministro della Difesa: la minaccia di invasione, da parte della Russia, al momento non esiste. Tutto questo mentre a Bruxelles i 27 Ministri degli Esteri UE, cercano il coordinamento sulla linea da tenere con Mosca. Quel che è certo, è che la tensione è altissima. Le diplomazie lavorano. Unanimità totale con i leader europei, ha detto il Presidente Joe Biden, ma gli Stati Uniti hanno iniziato il ritiro del personale dall'ambasciata a Kiev, così come Gran Bretagna e Australia. l'Unione Europea, sul punto, va in autonomia. Non drammatizziamo la situazione, ha commentato l'Alto Rappresentante europeo Borrell, prima dell'inizio del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. Oggi l'incontro Macron-Scholz. Il Presidente francese intende proporre un percorso di de-escalation a Vladimir Putin, in un colloquio in programma per i prossimi giorni. Francia e Germania saranno impegnate, inoltre, insieme, domani sul dossier Ucraina, con l'incontro a livello di consiglieri politici del formato Normandia: Francia, Germania, Ucraina e Russia, tutti allo stesso tavolo. Un appuntamento sicuramente fondamentale in questa fase. Ma se la diplomazia fallirà, ha avvisato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari UE, Enzo Amendola, siamo pronti, con gli alleati, ad una risposta comune adeguata. L'escalation della Russia, ripete, ai confini dell'Ucraina, è una sfida alla sicurezza di ogni europeo.