Hannah e Max hanno deciso di rendersi utili così al loro paese, portando in Ucraina pickup, fuoristrada, rifornendo l'esercito e i militari dei mezzi di cui sono sprovvisti. Si dividono la frontiera lei posa le auto in Ucraina e torna indietro, Lui la aspetta in Polonia. Non sono un militare, sono più utile così, ci dice. Quando la guerra è scoppiata erano in Portogallo. È un viavai di persone alla frontiera di Medyka dove sono migliaia le donne, i bambini, gli anziani e i ragazzi che arrivano ogni giorno. Da qui si spostano verso i centri di prima accoglienza da dove partono per le diverse località. Nei loro occhi la paura, la stanchezza. Siamo stati tre giorni in una cantina, ho impiegato 2 giorni ad arrivare in Polonia e ora non ho più nulla, ci racconta questa signora. Abbiamo avuto paura di morire, ci dice Artem, è riuscito ad andare via perché non è cittadino ucraino. E sono finora 14 i padiglioni allestiti in un centro commerciale poco lontano dalla linea di confine. Le persone vengono divise a seconda della destinazione. Si continua a lavorare per aggiungere posti letto, le condizioni sono precarie. Partono con i pullman che arrivano da tutta Europa. Come questo giunto dalla Sardegna, porterà in Italia i parenti degli ucraini che vivono sull'isola. "E dobbiamo ringraziare tantissime persone, che veramente è una cosa che mi emoziona anche solo dirlo, ma veramente ci hanno dato tanto di quel supporto.".