La reazione russa alla visita dei leader europei a Kiev, non si fa attendere ed è al tempo stesso calma e scomposta. Per il Ministro degli Esteri Lavrov, se all'Ucraina verrà dato lo status di candidato all'Unione Europea, significherà solo che l'Unione Europea è ancora una volta pronta a chiudere un occhio su tutti i suoi criteri, che sono sempre esistiti per i candidati ed è pronta ad essere guidata esclusivamente da considerazioni geopolitiche. Questo per quanto riguarda la candidatura di Kiev, su cui è molto negativo anche il portavoce del Cremlino. Poi Lavrov ha detto che la Russia difenderà l'indipendenza delle auto-proclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, come a dire, noi non arretreremo mai dai territori conquistati e non abbiamo invaso l'Ucraina, ha aggiunto, l'operazione militare speciale è stata fatta, infatti, per spiegare all'Occidente come trascinare l'Ucraina nella NATO fosse un atto criminale. Diverso il tono, ma è diverso anche il ruolo che ricopre in questo momento, non governativo, dell'ex Presidente Medvedev, che su Twitter ha descritto i tre presidenti come i fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti, che amano visitare Kiev con zero utilità. Torneranno a casa in treno, come 100 anni fa, tutto va bene, ha aggiunto, ma non avvicineranno l'Ucraina alla pace. Più caute le parole del portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, che è tornato a ribadire la priorità di difendere i cittadini del Donbass, ma a chi gli ha chiesto delle intenzioni russe di occupare le regioni di Kherson, Odessa e Kharkiv ha risposto, dipenderà dalla volontà della popolazione, perché più il nostro esercito ripulisce il territorio dai regimenti nazionalisti, più la popolazione da loro il benvenuto, dichiarando il proprio desiderio di interrompere in futuro i contatti con il moderno regime di Kiev, insomma, come al solito, una visione della realtà diametralmente opposta a quella ucraina e Occidentale, c'è da notare che la visita dei leader a Kiev, non è stata salutata dal lancio dei missili sulla capitale, come avvenne quando arrivò il Segretario Generale dell'ONU Guterres, casomai un avvertimento potrebbe essere ricercato nella riduzione delle forniture di gas all'Europa e in particolare a Germania e Italia, avvenuto negli ultimi due giorni.