Si chiamava Willy, aveva 22 anni ed era in Ucraina da poco più di un mese. Ex Marine americano si era arruolato in una compagnia militare privata per andare a combattere contro i russi. Willy Cancel è la prima vittima statunitense di una guerra che gli Stati Uniti non vogliono combattere. Ma al Paese attaccato da Putin Washington e alleati sono determinati a fornire tutte le armi necessarie a difendersi. La NATO si prepara a un conflitto che potrebbe trascinarsi per anni. L'America è costretta a ripensare le strategie per garantire la sicurezza globale. Il mondo è drammaticamente cambiato, aveva detto il Segretario di Stato Blinken, supportando un'eventuale adesione all'Alleanza Atlantica di Finlandia e Svezia. Dobbiamo indebolire la Russia e assicurarci che non faccia altrove quello che ha fatto in Ucraina, aveva spiegato appena pochi giorni fa il Segretario della Difesa Austin. La Casa Bianca si limita a cercare di aumentarne l'isolamento internazionale. Putin non dovrebbe essere invitato al G20 di novembre in Indonesia, fa sapere Washington proprio nel giorno in cui l'invito viene recapitato al Cremlino. Da Mosca non confermano nulla, Putin potrebbe anche solo collegarsi. All'ultimo vertice dei Leader, a Roma, non venne, al Summit dei Ministri economici di pochi giorni fa qui negli Stati Uniti appena prese la parola il rappresentante russo i Paesi occidentali se ne andarono. La prossima settimana l'attacco su Kiev, proprio mentre nella capitale Ucraina si trovava in visita il Segretario Generale dell'ONU Guterres, appena rientrato da un incontro con Putin a Mosca, sarà sul tavolo del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.