Ci si sta avvicinando. A dirlo questa volta è il Capo negoziatore russo, che finora aveva tenuto un profilo basso. Secondo Vladimir Medinsky, uno dei nodi principali, cioè la neutralità di Kiev rispetto alla NATO, vedrebbe le parti convergere. E un incontro Putin Zelensky sarebbe possibile, una volta siglato quest'accordo. Linguaggio cauto, come è doveroso, non solo per la delicatezza della questione, ma anche per la contraddittorietà dei messaggi che vengono dall'esterno. E infatti se Mykhailo Podolyak, Capo negoziatore ucraino si lancia nella previsione di una conclusione entro 10 giorni, da fonti occidentali giunge la perplessità riguardo la posizione di Kiev su Donbass e Crimea. Il punto all'origine della guerra, l'integrità territoriale dell'Ucraina. Come a confermare le parole di Vladimir Putin, che nella mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Un colloquio non particolarmente cordiale, per ammissione di entrambe le parti, in cui però il Presidente russo ha ribadito la sua disponibilità al dialogo, accusando però la controparte ucraina di sostenere posizioni irragionevoli, come se avessero come unico obiettivo: rallentare i negoziati. Certo è che il fattore tempo, secondo un calcolo cinico, che non tiene conto delle vittime e dei danni materiali causati dal prolungarsi del conflitto, è a favore dell'Ucraina. E in sede negoziale è fondamentale partire da posizioni di vantaggio. Un vantaggio che la Russia ha dissipato con il passare delle settimane, per questo prendono corpo le voci di un dissenso crescente all'interno del circolo ristretto di Putin. Il Presidente russo però, non intende dare segni di debolezza. E così, nel suo consueto appuntamento per le celebrazioni dell'annessione della Crimea, ha difeso il suo operato. "Eliminare la sofferenza e il genocidio di queste persone. Questa è stata la nostra motivazione, l'obiettivo dell'operazione in Donbass, l'operazione in Ucraina. Questo è stato l'obiettivo. " E dopo avere ritemprato la sua immagine, almeno a livello interno, con un bagno di folla, il Presidente Putin ha avuto una telefonata con il Presidente francese Emmanuel Macron, in cui ha ribaltato la narrazione attuale: a commettere i crimini di guerra, sarebbero i soldati e i nazionalisti di Kiev.