I russi vogliono usare il Natale come copertura per fermare un po' l'avanzata dei nostri ragazzi nel Donbass. È l'accusa del Presidente ucraino Zelensky alla breve tregua nei combattimenti decisa dal Presidente russo Vladimir Putin per consentire alle persone che vivono nelle zone più esposte alle ostilità di festeggiare il Natale Ortodosso. Parole che seguono le fredde dichiarazioni del Consigliere capo di Zelensky, MIkhailo Pololyak, tornato a parlare di Putin come di un ipocrita che non può essere preso sul serio. Dagli Stati Uniti il Presidente americano Joe Biden è convinto che il cessate-il-fuoco voluto dal Cremlino sia solo un tentativo di guadagnare un po' di ossigeno per ovviare alle difficoltà delle sue truppe sul terreno. E assieme al Cancelliere tedesco Scholz ha annunciato l'invio a Kiev di altri mezzi corazzati. Era stato il Capo della Chiesa Ortodossa russa, il Patriarca Kirill, a chiedere una sospensione dei combattimenti per il Natale Ortodosso, che viene celebrato il 7 gennaio. Così Putin ha incaricato il suo Ministro della Difesa, Sergei Shoigu, di ordinare alle truppe del Cremlino di fermarsi dalle 12 del 6 gennaio alla mezzanotte del 7. Una decisione giunta dopo un colloquio telefonico con il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan che è tornato a proporsi come un mediatore per una pace duratura fra i due Paesi in guerra. Ma le condizioni di Mosca per un cessate il fuoco più a lungo termine sono sempre le stesse e cioè che Kiev accetti le nuove realtà territoriali annesse illegalmente dalla Russia. Ma per Kiev, per una tregua, esiste una sola possibilità: che la Russia si ritiri dai territori occupati. Intanto quest'anno non tutti gli ucraini festeggiano il Natale il 7 gennaio come i russi; molti di loro, secondo l'Associated Press, hanno deciso di osservare la nascita di Gesù il 25 dicembre come i cristiani in tutto il mondo.