Per la prima volta i missili russi colpiscono Leopoli, la città dell'accoglienza a soli 70 km dal confine polacco, crocevia dei rifugiati che scappano dalla zona est del paese. Quattro esplosioni nella zona dell'aeroporto, distrutta una fabbrica di aeromobili al cui interno si trovavano, secondo Mosca, aerei da combattimento in sosta. I missili, sei, sono partiti da un sottomarino nel Mar Nero. La contraerea ucraina è riuscita a intercettarne solo due. Continua quindi l'espansione ad ovest del fronte di guerra dopo i missili ad Ivano Frankivsk, a Lutz e l'attacco areo alla base di addestramento militare di Yavoriv. Ma rimane ancora ad est il fronte più duro del conflitto. Combattimenti nel centro di Mariupol. Nella città sul Mar d'Azov, secondo le autorità cittadine, sarebbe in atto un genocidio con 20.000 persone che avrebbero perso la vita dall'inizio dell' invasione russa. Una buona notizia però arriva dal teatro utilizzato come rifugio e colpito da un missile . Tra le oltre 1.000 persone che si trovavano all'interno, non ci sarebbe nemmeno una vittima. Colpita anche Kharkiv, bombardati diversi quartieri residenziali, anche centrali, un centro commerciale, un mercato e un'accademia. Avanzata russa nella regione di Luhans'k, due morti a Kramatorsk nella zona del Donbass. Non viene risparmiata Kiev, che secondo il sindaco Vitali Klitschko, è stata colpita da diversi missili su zone residenziali. A Mikolayiv un bombardamento su delle caserme di soldati ucraini ha provocato 45 vittime. A Zaporizhzhia, dove si trova una delle più grandi centrali nucleari Ucraine, le bombe hanno colpito il centro di formazione per specialisti nucleari.