Segnali di speranza, solo il tempo dirà se concreti o meno, arrivano dalla Turchia non ancora per un cessate il fuoco ma forse per le esportazioni di grano bloccato nei porti coinvolti dalla guerra. A Istanbul si prepara la riunione a tre tra ONU, Russia e Ucraina per discutere dello sblocco all'export e il portavoce di Erdogan anticipa che dovrebbe essere firmato un memorandum per consentire il passaggio delle navi attraverso il Mar Nero e gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Segnali di speranza ma da Mosca Putin torna a minacciare: "Se gli Stati Uniti invieranno missili a lungo raggio" dichiara "attaccheremo nuovi siti" ma senza specificare quali. E mentre anche la Spagna si preparerebbe a inviare missili e carri armati sono iniziate le esercitazioni militari NATO nel Mar Baltico che andranno avanti per 12 giorni fino al 17 giugno. A prendervi parte sono 16 Paesi tra cui anche la Svezia e la Finlandia. Intanto dopo settimane di silenzio Kiev è stata nuovamente attaccata ripiombando nell'incubo delle sirene che suonano e delle esplosioni. A colpire la capitale un Tupolev95 un bombardiere strategico russo che sorvolava il Mar Caspio. Uno dei missili è stato abbattuto dalle forze di Kiev, un altro è stato lanciato da Mosca a bassa quota e ha sorvolato la centrale nucleare di Mykolaiv. Nella regione del Donbas nel cuore dell'offensiva russa i combattimenti proseguono casa per casa. A Severodonetsk la resistenza ucraina ha recuperato terreno. Secondo il sindaco la città è ora divisa a metà. I russi che la controllavano al 70% nel giro di due giorni sono stati respinti. Le città dell'area restano sotto costanti attacchi aerei e di artiglieria.