Gli alleati occidentali pensano alla difesa ucraina ma anche a rafforzare i propri confini nell’ipotesi di un confronto, magari solo fatto di deterrenza, con la Russia. La zona di Unione Europea e Nato che più si sente in pericolo guardando a Mosca sono i paesi baltici, memori anche delle loro esperienze storiche, non è un caso quindi che il primo atto del governo svedese da poco entrato nell’Alleanza Atlantica sia stato quello di annunciare il prossimo invio di mezzi corazzati e carri armati Leopard 2 in Lettonia, andranno a rafforzare le difese Nato schierate vicino al confine tra il paese Baltico e la Russia. A Mosca da una parte si continua a reprimere la stampa e il dissenso. Il giornalista di Forbes Russia Minghazov è stato arrestato per diffusione di falsità sull’esercito dopo aver condiviso un post sulla strage di Bucha, d’altra parte il Ministro della Difesa Shoigu ha assicurato che non è intenzione del governo russo avere un confronto diretto con alcun paese dell’Allenza Atlantica. Ma in Europa ci si preoccupa anche delle attività di spionaggio. Dopo il caso delle due spie russe arrestate in Germania, nelle ultime ore nel Regno Unito è stato fermato un giovane accusato di aver condotto attività ostili a favore di Mosca. E il segretario generale della Nato Stoltenberg, parlando accanto al cancelliere tedesco, ha detto che l’alleanza si sta coordinando proprio per combattere lo spionaggio russo e le attività favorevoli a Mosca nei paesi Nato. E poi, ha voluto dare un segnale di speranza all’Alleanza: non è troppo tardi, ha detto, perché Kiev vinca. Da Kiev Zelensky ringrazia, continua a chiedere più protezione dei cieli e lancia di nuovo l’allarme nucleare, la centrale di Zaporizhzhia caduta in mano russa nel 2022, lo preoccupa, deve essere riconsegnata alle autorità ucraine dice. Questo è l'unico modo per prevenire nuovi disastri radioattivi, che la presenza degli occupanti russi minaccia costantemente.