È un momento fortunato per il Premier conservatore Boris Johnson, che dopo aver incassato un'equivocabile vittoria alle elezioni amministrative del 6 maggio, anche in zone che un tempo non molto lontano, erano considerate roccaforti rosse, ora può annunciare nuove riaperture a partire da lunedì prossimo. Un via libera che arriva nel giorno in cui in tutta l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda del Nord, non si registrano decessi da Covid-19 e il Galles segnala quattro vittime. Dal 17 maggio riapriranno dunque i luoghi pubblici al chiuso: pub e ristoranti, hotel, centri ricreativi, cinema, teatri e musei. Saranno possibili raggruppamenti fino a sei persone o due famiglie, agli eventi sportivi potranno partecipare fino a 1.000 persone o in strutture più piccole, per metà della loro capienza. Nei grandi stadi potranno sedere fino a 10 mila spettatori o in quelli più piccoli, il numero pari a un quarto della capienza. Ai matrimoni potranno partecipare fino a 30 persone e finalmente, gli studenti universitari potranno tornare a fare lezione in presenza. La guardia resta comunque alta, perché viene spiegato in conferenza stampa, la variante indiana continua a preoccupare, soprattutto ora che verranno consentiti con un sistema a semaforo, i viaggi all'estero. Johnson ha invece preferito glissare sul tema, al momento per lui più spinoso, quello sulla tempistica di un secondo possibile referendum per l'indipendenza della Scozia, limitandosi a sottolineare che ora sia il Governo centrale che quello scozzese, sono concentrati sulla pandemia, la priorità numero uno, ha aggiunto, è ricostruire, meglio insieme.