All'indomani del clamoroso flop del primo comizio elettorale di Donald Trump a Tulsa, poco più di seimila persone presenti, lo staff del Presidente ne aveva annunciato un iperbolico milione, la Casa Bianca è attanagliata da un terribile dilemma: cos'è peggio, il danno o la beffa? È peggio pensare che a Tulsa, la roccaforte repubblicana dell'Oklahoma, in molti non si siano presentati semplicemente perché non motivati a farlo o intimoriti da un Covid-19 che, nei numeri, negli Stati Uniti è tutt'altro che prossimo alla resa, Trump stesso intanto suggerisce di diminuire il numero di tamponi, meno se ne fanno e meno contagiati nel Paese ci sono o accettare l'idea che una masnada di diabolici teenager, gli stessi che adesso esultano sui social con un irriverente “Abbiamo sconfitto il vecchio” siano riusciti a boicottare l'evento scambiandosi informazioni sul TikTok, piattaforma social cinese, per giunta, per prenotare migliaia di posti del Box Center destinati poi a rimanere vuoti? Brad Parscale, stratega della campagna elettorale di Donald, già nel 2016, grande esperto di comunicazione digitale, non ci sta a fare la parte di chi si è fatto beffare da dei ragazzini, ma ciò non alleggerisce la sua posizione, un “Sei licenziato!” pronunciato a ripetizione da Trump, dai tempi di The Apprentice in avanti, potrebbe presto essere destinato a lui se la campagna dovesse incontrare nuove difficoltà. Intanto, come osserva perfidamente Prodigy's Potency, sito di orientamento conservatore, MAGA, l'acronimo dello slogan Make America Great Again e le immagini degli spalti vuoti hanno riempito i giornali e telegiornali. La cattiva gestione della pandemia, la crescita esponenziale della disoccupazione che ne è seguita e che solo ora accenna a diminuire, le tensioni sociali provocate dalla morte di George Floyd rischiano di dimostrarsi un cocktail micidiale per il Presidente che in questi giorni ha dovuto fare i conti con un'altra grana: il libro in uscita dal suo ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale, il falco John Bolton, che ha fatto sapere che voterà per Joe Biden, nonostante tutti gli sforzi dell'Amministrazione, l'imminente uscita del libro non è stata bloccata. Per Bolton, si legge nel libro, lavorare alla Casa Bianca era come stare in un flipper.