Voti operai cercasi: gli aspiranti presidenti Kamala Harris e Donald Trump continuano il tour de force elettorale negli Stati più contesi d'America dove le preferenze delle tute blu potrebbero fare la differenza. Il candidato repubblicano corteggia il distretto dell'acciaio nell'area di Pittsburgh in Pennsylvania, quella democratica salta dal Michigan terra di motori in crisi da decenni alla Georgia. La macchina del partito della vicepresidente schiera star della musica e in Nevada e North Carolina gli ex presidenti Obama e Clinton, mentre lunedì proprio accanto ad Harris, ci sarà l'ex numero tre del partito repubblicano Liz Cheney, figlia del vice presidente di Bush, Dick, che fu cacciata da Trump perché condusse i lavori della commissione di inchiesta della Camera sull' attacco al Campidoglio. Anche l'ex presidente strizza l'occhio al campo avversario; in Nebraska, come suo alter ego manda Robert Kennedy Jr eccentrico e politicamente disconosciuto erede della famiglia democratica più importante d'America. In Pennsylvania, fa campagna per lui il vulcanico imprenditore sudafricano Elon Musk. Dopo aver paragonato gli assalitori del 6 gennaio ai giapponesi detenuti come prigionieri nel secondo conflitto mondiale, Trump ha svelato quella che sarebbe la sua politica di contenimento nei confronti di Pechino per proteggere Taiwan. Dazi fino al 200% che si è detto però sicuro di evitare perché, parole sue, Xi Jin Ping lo rispetta. Numeri record intanto per il voto anticipato che tradizionalmente favorisce i democratici. Negli Stati dove si è già aperto sono state espresse almeno 12 milioni di preferenze.