Seul prende gli Stati Uniti in contropiede. Il Presidente Yoon non ha preannunciato a Washington quelle che sarebbero state le sue mosse. Ora l'America chiede di rispettare il voto del parlamento che ha costretto lo stesso Yoon a rimettere nella fondina l'arma della legge marziale. Un passo indietro che riduce solo in parte la preoccupazione, "grande", come la definisce il Dipartimento di Stato. Il presidente americano, in viaggio in Angola, viene costantemente aggiornato. "La crisi va risolta nel rispetto dello stato di diritto", fa sapere. La visione strategica di Biden considera l'attuale congiuntura internazionale come una lotta tra democrazia e autoritarismo, e Washington ritiene Seul un alleato fondamentale per combattere questa lotta in Oriente. Per i quasi 30mila militari americani stanziati nell'area, al momento nulla cambia. Ora Yoon prende posizioni che per alcuni riecheggiano quelle di Trump, ma in passato è stato omaggiato con una cena di Stato alla Casa Bianca, durante la quale ha persino intonato "American Pie" di Don McLean. Qui, a New York, nel quartiere di Koreatown i cittadini di origine coreana faticano a spiegarsi quanto sta accadendo.