25 anni di negoziati, oltre 700 milioni di persone coinvolte è un quinto dell'economia globale interessata. Bastano questi pochi numeri per intuire la portata dell'accordo tra Unione Europea e Mercosur, che creerebbe una delle aree di libero scambio più grandi al mondo. L'obiettivo dell'intesa è quello di facilitare gli scambi economici tra i 27 paesi dell'Unione e il blocco commerciale sud americano del Mercosur, istituito nel 1991, comprende Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay. Per farlo è prevista la cancellazione di oltre il 90% dei dazi sulle importazioni dal Mercosur, che sulle esportazioni europee. Una riduzione tariffaria che, secondo quanto si legge nell'accordo siglato cinque anni fa, dovrebbe consentire alle imprese europee di risparmiare quattro miliardi di euro all'anno, soprattutto sui prodotti come la carne bovina, il pollame, lo zucchero, vini, liquori, macchinari e farmaci. La proposta divide però l'Unione, da un lato vi sono paesi come la Spagna e la Germania che guardano ai vantaggi dell'accordo con cui sperano di poter aumentare le esportazioni del settore automobilistico e dei macchinari e soprattutto di rafforzare il mercato europeo dopo l'incertezza legata ai potenziali dazi statunitensi prospettati con la rielezione di Trump. Dall'altro lato la preoccupazione di stati membri che come la Francia e il Belgio, denunciano il rischio di concorrenza sleale a causa dei diversi standard produttivi sudamericani rispetto a quelli europei. Lo si capisce bene dalle proteste degli agricoltori che negli ultimi giorni sono tornati a manifestare in piazza.