Usa Russia, nuovo round di incontri per crisi Ucraina

01 gen 2022
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Soluzione diplomatica: la formula magica che scioglie tutte le crisi e risolve le tensioni ma non sempre è semplice né immediata. È il caso della crisi Ucraina che ha raggiunto il suo picco all'inizio di dicembre del 2021 e che, pur non vedendo cambiamenti significativi dal punto di vista pratico, è finita in una sorta di cul-de-sac inestricabile. L'invio massivo di truppe al confine russo-ucraino non è affatto diminuito: la NATO non ha ridotto la sua presenza sull'altro lato della barricata né, secondo quanto sostengono i russi, non smentiti dalla controparte, è calata la fornitura militare di uomini e mezzi. Del resto il recente colloquio tra Biden e Putin non ha fatto altro che ribadire i punti noti. Mosca non ha negato di fare pressione al confine con l'Ucraina né ha escluso del tutto un blitz. Dall'altro lato Biden ha ribadito che se dovesse andare così sarebbe pronto ad ogni misura contro la Russia, al che Putin ha concluso dicendo che non sarebbe una buona idea. Difficile pensare però che i due, per 50 minuti, si siano ripetuti cose già note al mondo. Consapevoli di non poter chiudere intese hanno però tenuta aperta la porta del dialogo. Prossima tappa Ginevra, il 10 gennaio, con un incontro tra rappresentanti di Mosca e Washington. Per capire se la crisi va nella direzione giusta, però, bisognerà aspettare altri due giorni, il prossimo 12, il meeting NATO con la Russia. Le vicende sono intrecciate: l'adesione all'Alleanza Atlantica da parte di Kiev è la linea rossa invalicabile per Mosca, nodo già discusso da Putin e Biden. Anche se Biden ha precisato che non è nel suo potere impedire l'adesione alla NATO ma che è una decisione che spetta ai singoli stati. È evidente che il peso degli Stati Uniti è però determinante. Intanto il Dombass, a maggioranza russofona, è de facto già nella sfera russa e Kiev ha un controllo pressoché nullo della zona. L'adesione dell'Ucraina alla NATO sembra improbabile ma è altrettanto improbabile che la NATO smetta le forniture militari. Il punto è come trovare una soluzione formale che permetta sia a Washington che a Mosca di potersi dire vincitrici. Solo che, per ora, Mosca sembra avere qualche punto di vantaggio.

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