Forse non ci sarà mai un obbligo universale, genericamente imposto a tutti i cittadini; ma nei fatti gli Stati Uniti stanno già introducendo, passo dopo passo, il vincolo di vaccinazione. Per combattere la diffusione delle infezioni e le conseguenti vittime laddove le immunizzazioni spontanee sono rimaste al palo per motivazioni ideologiche, l'amministrazione federale, cioè la Casa Bianca, lo ha già deciso da un paio di settimane per i dipendenti statali, sui quali ha competenza. Parliamo di 4 milioni di persone, alle quali si aggiungono almeno altri 7 milioni di lavoratori delle aziende che hanno siglato contratti governativi. Ultimi, in ordine di tempo, i militari, ai quali il Dipartimento della Difesa ha fatto sapere che dovranno ottenere il certificato vaccinale entro metà settembre. Chi non si adegua sarà, in alternativa, sottoposto a frequenti test e all'obbligo di indossare la mascherina. A livello locale, invece, la situazione è frammentata. La California è appena diventata il primo Stato americano ad imporre il vaccino per insegnanti e personale scolastico pubblico e privato, ampliando il provvedimento adottato alle Hawaii che riguarda però solo le scuole pubbliche. Simili decisioni sono state fatte poi anche da singole amministrazioni cittadine come New York, Oakland e San Francisco. Ci sono però pure orientamenti opposti: Arkansaw e Arizona, ad esempio, sono due dei nove Stati che, pur incoraggiandone la somministrazione, hanno approvato leggi per vietare l'obbligatorietà del vaccino. Nel settore privato, infine, si moltiplicano le aziende che richiedono ai propri dipendenti che voglio rientrare in ufficio la protezione dalle Covid. Le più grandi banche d'affari che cercano nuovamente di riempire i loro costosissimi grattacieli a Midtown, ad esempio, ma anche ultime in ordine di tempo la borsa di New York e il colosso del fast food McDonald's. Gli ultimi dati sulla sicurezza dei vaccini attualmente disponibili negli Stati Uniti sono incoraggianti al punto che presto i sieri potrebbero avere dall’Autorità federale del Farmaco l'approvazione piena, non solo quella emergenziale, tanto che sono già stati raccomandati per tutte le persone dai 12 anni in su incluse le donne in stato di gravidanza.