Vaccini, Johnson: il nostro successo? Frutto dell'avidità

24 mar 2021
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L'avidità, non trovo una parola migliore e valida. L'avidità è giusta, l'avidità funziona. La battuta sfuggita al premier britannico Boris Johnson con un gruppo di deputati in videoconferenza è di quelle particolarmente infelici, considerate le attuali tensioni con l'Ue in tema di vaccini. Il segreto del successo della nostra campagna, capitalismo e avidità. Johnson ha impiegato poco a capire di aver fatto un brutto scivolone, specie ora che aveva optato per una comunicazione più sobria, più misurata da statista, insomma. Ma la frittata è fatta e l'accostamento dei detrattori al Gordon Gekko di Wall Street è stato immediato. A parte l'invito a cancellare l'incidente, il premier è tornato a cercare un dialogo con l'Europa per evitare blocchi che potrebbero davvero rallentare la cosiddetta road map verso la libertà fissata per il 21 giugno. Non penso che blocchi a vaccini o a loro componenti siano sensati e penso che i danni a lungo andare possano essere considerevoli, ha commentato il premier, aggiungendo che le aziende potrebbero riconsiderare i futuri investimenti in paesi dove blocchi arbitrari sono imposti. Il Regno Unito ha già vaccinato con la prima dose oltre metà della popolazione adulta e farà di tutto perché questi sforzi non vengano vanificati. Per questo motivo ha deciso di blindare i propri confini, vietando i viaggi all'estero non motivati da necessità pena multe fino a 5000 sterline, quasi 6000 euro.

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