Orgoglioso del successo del vertice organizzato a Kazan, galvanizzato dalla quantità di primi ministri e capi di stato che per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina sono arrivati insieme in Russia, Vladimir Putin ha parlato aprendo ufficialmente l'incontro dei BRICS. E ha subito sottolineato lo scopo dell'organizzazione, alternativa al blocco occidentale rappresentato dal G7 e dai suoi alleati. Creare un mondo multipolare con altri centri di potere che controbilancino quello di Stati Uniti e Europa. È in corso, ha detto il presidente russo, un processo di formazione di un nuovo ordine mondiale multipolare, ed è un processo dinamico e irreversibile. La Russia, sostenuta politicamente e militarmente dalla Cina, vuole affiancare quest'ultima nel diventare punto di riferimento del cosiddetto sud globale, rappresentato dai paesi in via di sviluppo e dalla maggior parte dei paesi africani. I leader arrivati a Kazan cercano di gettare le basi per l'apertura reciproca dei loro mercati commerciali e per affrancarsi dal dollaro come moneta di scambio globale. Del gruppo, oltre a Cina, Russia, India, Brasile, fanno parte, tra gli altri, anche Iran e Turchia, che però tiene il piede in due staffe essendo anche membro della NATO. I paesi rappresentati a Kazan non hanno tutti buone relazioni tra di loro. Ci sono, ad esempio, Iran e Arabia Saudita che si contendono il dominio del Medi Oriente e del mondo islamico e ci sono anche India e Cina che negli ultimi anni hanno avuto frizioni sfociate anche in scontri a fuoco. A margine del vertice è stato organizzato anche un incontro a quattr'occhi proprio tra il premier indiano Modi e il presidente cinese Xi Jinping, Prima volta da cinque anni.