È l'Austria il primo Paese in Europa ad avviare un parziale allentamento delle misure di contenimento del virus. Il cancelliere Kurz ha annunciato che dal 14 aprile riapriranno i negozi, prima i più piccoli, da maggio tutti gli altri. Rimarranno comunque alcune restrizioni e ci sarà l'obbligo di indossare le mascherine. Ma, ha specificato Kurz, se i contagi dovessero ricominciare a salire, si potrebbe tornare a chiudere tutto. In Germania, invece, non c'è una data fissata per un ritorno alla normalità, ma sono state predisposte delle misure per consentire un domani di allentare le restrizioni. Tra queste l'obbligo di indossare le mascherine in pubblico, limiti agli assembramenti e meccanismi per tracciare le persone con cui è entrato in contatto chi è stato colpito dal contagio. La Spagna ha messo in campo un team di esperti per pensare al dopo emergenza e guarda con speranza al calo nel numero dei decessi, anche se bisognerà aspettare alcuni giorni per capire se la tendenza sarà confermata. In Francia ormai alla quarta settimana di confinamento le Autorità hanno detto chiaramente che il picco non è ancora stato raggiunto. Il Governo ha annunciato un piano per raddoppiare il numero di test effettuati. La Norvegia invece, dove a metà marzo è stato istituito un regime di semi isolamento, ha annunciato che l'epidemia è ormai sotto controllo. Situazione opposta in Svezia, il Paese finora non ha imposto nessuna restrizione, ma si è limitato a chiedere ai cittadini di rispettare le norme di distanziamento sociale. Ma adesso il Governo ha chiesto poteri speciali per tre mesi, per gestire l'emergenza e a Stoccolma è stato attrezzato un ospedale da campo per alleggerire la situazione negli ospedali della capitale. Anche in Giappone la situazione sembra in peggioramento e il Governo ha deciso lo stato di emergenza per almeno un mese, in sette Prefetture.